martedì 26 maggio 2009

La forza delle immagini

Veniamo continuamente bombardati di spot elettorali, con maggiore intensità ora sotto elezioni.
Alcuni di questi sono creati appositamente per raggiungere il nostro inconscio, arrivare dentro il nostro cervello spesso senza che noi ce ne accorgiamo. Esperti della psicoanalisi lavorano con meticolosità su quello che per i nostri occhi sono "dettagli".


Esempio facile facile:
guardate questa foto di Franceschini (estratta dal suo sito ufficiale), servitore di cibo.
Franceschini aveva risposto a Tremonti il quale si era dichiarato ottimista sul superamento della crisi economica con queste parole:

"Alla sera non si mangia ottimismo". (altra frase presa dal medesimo sito e fatta girare dai media).

Circa una settimana fa quando si dibatteva di questa faccenda il TG1, libera testata giornalistica non di parte politica anzi servizio pubblico, proprio mentre divulgava tale replica mandava in video Franceschini impegnato a distribuire piatti di pasta (col sugo) a persone sedute a tavola in disciplinata quanto paziente attesa.


Il messaggio che ne scaturisce è potente, forte, chiaro, oserei dire apologetico.

E' Franceschini che riempie il piatto vuoto, lasciato vuoto da questa crisi, e lo riempie con generosità. E' lui che sfama. E' lui che serve il popolo.

(Provate un attimo ad immaginare una ipotetica scena opposta che mai, nessun TG manderà in onda, beh, forse nel caso il TG4 magari... Franceschini seduto a tavola che viene lui servito da un soggetto anonimo, dall'uomo comune. Lui che si fa riempire il piatto. Lui che mangia. Non vi sovviene forse il concetto politico=mangione?)

Ecco, nell'esempio sopra riportato abbiamo una situazione reale ed inopinabile di messaggio subliminale (certamente loro se interpellati direbbero che è stato un caso e prendiamo pure per buono che lo sia, non importa, il messaggio subliminale resta).


Ora vi faccio vedere una foto:


lo riconoscete?

E' il duce che dopo aver mietuto il grano lo porge. Sapete quanto importante e forte era/è la propaganda di uno Stato dittatoriale. Forse sapete pochi nomi della gerarchia nazista ma tutti sapete chi era Joseph Paul Goebbels, questo per sottolinearvi l'importanza non apparente ma reale.

Con questo non voglio paragonare Franceschini a Mussolini, non voglio dare alcun giudizio politico. Voglio solo che voi riflettiate su un fatto certo:

Quello che passa la comunicazione non è mai casuale. Le immagini sono scelte per scolpire a fondo le nostre menti.

Chiedetevi quanti messaggi subliminali raccolgliete ogni giorno.
Chiedetevi quanti hanno l'interesse ad ingannarvi, a pilotare le vostre menti.
Chiedetevi se siete sicuri di essere liberi.

Essere liberi esserlo veramente è molto più difficile di quanto voi possiate immaginare.

giovedì 21 maggio 2009

Genitori e Figli


Vorrei riportare una discussione successa tra amici, in una pizzeria due mesi fa.

Noi giovani coppie fisse (3) + 2 single, alcuni in procinto di andare a convivere altri no, si entra nel discorso lavoro e tempo dedicato al lavoro, figli (fino agli 8/9 anni d'età) e consumi correlati ai figli.

Soliti dubbi, come fare a far crescere i figli, come ci si organizza in una famiglia per stare tutto il tempo necessario con i figli, domande che evidentente entrano in constrasto con l'altro aspetto vitale di una vita di coppia (mi riferisco a chi prende un normale doppio stipendio), il tempo che si dedica al lavoro.

Il punto principale della discussione era che, molto spesso, i genitori comprano ogni sorta di giochi ai figli per i più svariati motivi.

Da qui è partita una mia riflessione che, credo, abbia lasciato un pò di stucco i presenti. Secondo me un problema nel rapporto genitori e figli, ripeto fino agli 8/9 anni, risiede nella fantasia dei genitori. Chi non ha fantasia, chi non è in grado di far giocare i figli con quello che ci si trova in quel momento tra le mani o anche proprio con niente, sarà più propenso ad acquistare giochi preconfezionati da qualcuno (industria) che cercherà in tutti i modi di far si che i bambini desiderino quei giochi (pubblicità).

Quindi di conseguenza tu, genitore lavoratore, dovrai cedere parte della tua quota di lavoro (stipendio) per comprare questi giocattoli (che non sono proprio a prezzi irrisori), ma nella quota di lavoro è compreso il tempo che tu dedichi al lavoro e magari il tempo/quota che tu hai dedicato al lavoro per comprare i giocattoli lo hai proprio tolto ai figli (non stando con loro).

Insomma da un lato la fantasia ti fa 'risparmiare' perchè ci sono infiniti modi di far giocare i bambini con qualsiasi oggetto e quindi non devi spendere per comprare, dall'altro il genitore passerà più tempo attivo con il bambino e stimolerà la sua fantasia e manterrà allenata la propria.

martedì 19 maggio 2009

Riflessione sul sindacalismo


Ero a cena davanti al tg e devo dire che ciò che è accaduto al sindacalista Rinaldini a Torino mi ha colpito. Pensavo: “la loro presenza nel vecchio tessuto industriale del paese era basata sulla fiducia che il popolo operaio dava loro”.

Ora questa fiducia è venuta meno, ma le reazioni non vengono mai per caso. Ci devono essere sempre degli antefatti.

E allora,
  • non ho mai visto, sui telegiornali nazionali, manifestazioni di piazza dei sindacati sulle migliaia di persone lasciate a casa all’epoca “dell’indebitamento” Telecom;
  • stesso scrivasi per la fine dell’Olivetti;
  • per il Tfr semi volatilizzato degli operai.
Ora questo episodio a Torino, contro i “padroni” della Fiat (o Agnelli). Simbolo di un vecchio modo di fare sindacalismo, ormai superato visto che l’industria della nostra nazione sta spostandosi sempre più verso i servizi e il vecchio stereotipo dell’operaio sta venendo meno. Poi mi chiedo quale difesa abbiano messo in atto quando gli Agnelli facevano profitti a palate con gli swap. Immagino quei poveretti con le Fiat a 15, 20, 25€.

Forse è troppo tardi e il loro ridimensionamento avanzerà ancora. Mi chiedo, come faranno i giovani operai con contratti a tempo determinato a dar loro fiducia? Come faranno a non far chiudere/licenziare stabilimenti/operai vista l’operazione messa in atto da Marchionne?

Ho imparato che le fusioni o partnership servono a ridurre i costi, e il costo facilmente eliminabile in una industria è la manodopera. Anche qui, la nascita di tutti questi contratti atipici è un caso? O qualcuno aveva previsto il rallentamento dell’economia globale e quindi è stato preparato il terreno?

Insomma tante domande e, per me, una sola certezza, gran parte del tessuto sociale italiano sta variando e non vedo come la parte sindacale dell’industria possa risollevare la propria immagine e tornare agli antichi splendori.

lunedì 18 maggio 2009

Libertè, egalitè, fraternitè


la banca francese bnp paribas acquisisce la nostra bnl; risultato in italia si perdono circa 2200 posti di lavoro.

alitalia non viene lasciata ai francesi di air france (per ora..) il cui piano prevedeva circa 3/4000 tagli; alitalia viene data ad un gruppo di soggetti attraverso il cui piano gli esuberi sono stati raddoppiati (asteniamoci in questo articolo dal commentare la porcata della bad company etc.).

fiat acquisisce chrysler; un numero imprecisato di italiani si presume perderà il posto (nota bene: c'è da considerare anche l'indotto!).
morale:

non importa che la tua azienda acquisisca o sia acquisita;
non importa che tu sia un impiegato di banca di medio livello;
non importa che tu sia un lavoratore molto specializzato;
non importa che tu sia un operaio;

in questo mondo devoto al dio business, in questo videogame il cui scopo è aggiungere zeri su monitor di computer siti in paesi esotici

NON DIVIDIAMOCI TRA NOI

ricordiamoci che politici, media, grandi sindacati, grande capitale sono anelli di una stessa catena e che per quanto in apparenza fingano di essere in contrasto, di fare a turno i nostri interessi in realtà sono alleati e cercano sistematicamente di metterci l'uno contro l'altro poichè sanno che così facendo possono giocare sulle nostre vite.
ricordiamoci che in qualsivoglia momento storico ed in qualsivoglia paese quando il popolo ha cambiato le cose lo ha fatto superando le divisioni interne.
operai, contadini e artigiani; classe media e ceti poveri divisi non hanno mai contato un cazzo, uniti erano una potenza. LL