le recentissime sentenze aldrovandi e sandri non sono che l'ultimo capitolo di un percorso in atto da anni a cui ognuno di noi è in grado di aggiungere tasselli magari di episodi poco noti alla grande platea.
io mi permetto di ricordare giuseppe turrisi che siccome non era nè un tifoso, nè un ragazzo con genitori cazzuti bensì un "barbone" è stato ucciso nel silenzio generale.
(ordine pubblico e dintorni)improponibile provare a fare paragoni o confronti con altre sentenze o atti giudiziari, lo squilibrio è vomitevole: 18anni per investimento di un pedone, 4anni e 6mesi per un pugno, 1anno e mezzo di carcere preventivo per oltraggio e resistenza e via discorrendo.
il clima di impunità non è tanto diverso da quello degli anni di piombo, omicidi per i quali nessun funzionario ha davvero pagato. e pensare che solo pochi giorni fa un ex recente ministro della repubblica, nonchè il capo del partito di cui fa parte l'attuale ministro dell'interno ha dichiarato:
"i servizi usavano le bombe"
frase caduta nell'indiffirenza generale. davvero non è un concetto importante per nessuno? o forse non è sta gran scoperta? beh ma allora che si proceda, che si faccia giustizia!
ma noi siamo il paese dove un soggetto indagato (degennaro), e ora rinviato a giudizio (richiesti due anni di carcere) per istigazione alla falsa testimonianza, cioè per pressioni affinché venisse dichiarato il falso sugli eventi drammatici occorsi alla ex scuola diaz durante il g8 di genova (a proposito, bella giustizia anche quella...) viene nominato nell'ordine:
capo di gabinetto del ministero dell'interno (amato);
commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in campania;
direttore del dipartimento delle informazioni per la sicurezza, cioè servizi segreti.
ma per comprendere al meglio il ruolo degli uomini in divisa, quanto sono e saranno importanti per lo stato, è molto interessante il profetico articolo di
giuseppe d'avanzo pubblicato a settembre 2008 il quale prefigurava un accordo tra violante e ghedini sulla giustizia.
mi riferisco segnatamente alla modifica dei rapporti tra pm e polizia giudiziaria (il pm riceve le notizie dei reati, mentre la polizia giudiziaria le prende di propria iniziativa pur dovendole trasmetterle al pm sempre e comunque senza ritardo).
in futuro però il pm non potrà più aprire fascicoli senza tener conto anche dei risultati delle indagini della polizia giudiziaria, la quale a sua volta avrà ampia autonomia sui reati minori (sei mesi per redigere un rapporto).
il potere del governo aumenterebbe in modo sostanziale, decidere attraverso le polizie, quale fenomeno criminale aggredire e quali affari penali indagare ed eventualmente anche quali far decadere per tempistica.
non a caso il csm attraverso la sesta commissione proprio l'altro giorno ha bocciato la riforma (cosìdetta alfano).
"Viola almeno quattro principi costituzionali"
"A cominciare da quello sull’obbligatorietà dell’azione penale, e avrà effetti devastanti sull’efficacia delle indagini" "rafforzando la dipendenza della polizia giudiziaria dal potere esecutivo"
"estromettendo il pm dalle indagini"
e se ci pensiamo bene l'analogia tra questo e la tessera del tifoso c'è... visto che è la questura a decidere chi si può muovere, chi può andare di qua o di là con il magistrato che viene bypassato come già per il daspo.
il punto del discorso è che il poliziotto è un funzionario dello stato che risponde agli ordini di un ministro e alle scelte politiche di un governo il quale è soprattutto espressione di un certo sistema di potere.
per questo sono sempre stati e stanno diventando sempre più intoccabili.
il loro ruolo all'interno dello stato, il loro potere estremamente ampio ma da "servitore fedele" è l'ideale per garantire governi tranquilli, saldi in un clima generale difficile dove poche storie, il malcontento c'è.
tanta gente è distratta non lo metto in dubbio, ma realmente quanta? siamo sicuri di sapere attraverso i media, l'altro socio fedele, i reali pensieri degli italiani? o forse siamo indotti a pensare quello che i media vogliono?
paradossalmente mi pare il sistema abbia da un lato l'esigenza di essere sempre più sprezzante e spregevole nei confronti degli individui (basta pensare a questo sistema di globalizzazione e di devozione al dio business) e per garantirsi la possibilità di continuare ad agire in questo modo ha bisogno di un potere sempre più facile da controllare che a sua volta sia liberamente rigido di fare il bello e il cattivo tempo.
intendiamoci, non è un problema tipicamente italiano, è un problema che caratterizza tutte le civiltà occidentali, ipocritamente libere. senza le sfacciate repressioni modello dittatoriale che in questi giorni stiamo vedendo in iran, ieri in cambogia e via discorrendo.
libere di avere cose elementari che poi in realtà non abbiamo.
come l'accesso ad una informazione neutra, come la libertà d'espressione o di movimento, come la possibilità di candidarci in un qualsiasi partito o di votare chi per essere eletto, necessita principalmente di soldi per pagarsi la campagna elettorale organizzata da professionisti della vendita che un giorno si occupano del lancio di un film, un altro della promozione di un cantante, un altro ancora della commercializzazione di un qualsiasi prodotto commerciale e appunto quando capita di una consultazione popolare.
"liberi liberi siamo noi ma liberi da che cosa chissà cos'è..." urla vasco che per quanto unico per molti aspetti non è certo il solo a capire come va l'andazzo del sistema di potere moderno.
alla fine tante cose che poi si possono riassumere in due righe:
c'è bisogno di servitori fedeli e per essere buoni servitori devono essere intoccabili.
come ovvia conseguenza il servitore fedele e intoccabile è logico che sia sempre più investito di ampi poteri.