sabato 7 novembre 2009

Involuzione della specie


Arriva una giovane paziente estremamente immatura e mi dice:

- Sono incinta di un ragazzo conosciuto in discoteca e che ho visto qualche altra volta. Abbiamo deciso di tenerlo. Andiamo a vivere insieme. -

La cosa che mi fa arrabbiare è che purtroppo di questi tempi capita troppo frequentemente. Una serata da sballo che si conclude con una svolta epocale nella vita di tre individui.
Ma figli miei mamma e papà non vi hanno detto nulla a proposito della valanga di anticoncezionali sul mercato?!

Ragazze molto più mature invece, che hanno superato momenti adolescenziali difficili, faticano molto a trovare un uomo con cui progettare una famiglia.
Sanno vivere bene anche senza un compagno percio' non sono attratte da avventure, hanno una brillante vita sociale fatta di mille impegni (pure troppi) e non si accontentano di un maschio qualsiasi. Pensano ad un uomo che possa essere buon marito e buon padre.
La stessa cosa vale per molti ragazzi ma evidentemente si incontrano raramente.

In Francia le giovani coppie stanno rompendo un matrimonio su due, noi da un punto di vista prettamente temporale siamo una decina d'anni in ritardo. La conseguenza è che troppi bambini crescono in un ambiente ostile ad un sano sviluppo.

Ai miei tempi era facile conoscere gente nuova e scegliere con calma un partner, ora pare sia diventato impossibile. Da un lato fioriscono le opportunità d'incontro, dall'altro percepisco tanta solitudine dalle serate nei locali.

Non credo neppure aiutino gli esempi che questa società fornisce. Passi per le rock-star che c'erano anche trenta anni fa ed erano sinceramente più sbandate di adesso però con la tv si imparavano tante cose buone compreso l'italiano oggi vedo tante catteverie, competizione esasperata, leggerezza e maleducazione.

Non sono lontani i tempi in cui i generali ed addirittura i sovrani combattevano in prima linea, erano condottieri e davano l'esempio agli altri.
Fatte le dovute proporzioni è stato così per molti politici e autorità varie durante gli anni di piombo.

Dai loro successori gli esempi offerti oggi sono altri purtroppo. Sic.

3 commenti:

  1. questo lo sai l'ho sempre pensato anch'io

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  2. Educare, significa "portare fuori", realizzare ció che di bello c'é in noi.
    Educare al rispetto di se, al rispetto dell'altro, sembra essere diventato un lavoro troppo faticoso. Che al momento non fa piú nessuno.
    La scuola non si sente autorizzata a farlo (ormai un genitore denuncia l'insegnante se si azzarda a dire qualcosa al figlio bullo).
    La famiglia poi ... se é una famiglia sfasciata, con una mamma alla ricerca di un nuovo compagno, che educazione passa ai figli? Alle figlie?
    O un marito che ha lasciato la moglie per la segretaria o la colf, che valore potrà avere un figlio circa la sua educazione al rispetto di se e degli altri.
    O due genitori (magari non piú giovanissimi) che stanchi alla sera non hanno più le energie per controribattere ad un figlio, ed alla fine gliela danno sempre vinta. Come lo educano alla rinuncia per dei valori più grandi?

    Se manca ciò, se deleghiamo tutto ciò ai soli preservativi. Abbiamo già perso.
    Non ci salverà certo un palloncino di lattice.

    Occorre tornare ad occuparci dell'educazione delle nuove generazioni, affinché possano vivere a pieno la loro vita e non solamente sopravvivere al degrado.

    FB

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  3. FB lei ha perfettamente ragione e dice cose sagge che posso solo condividere tuttavia bisogna anche tener conto che:
    in un contesto educativo assente, come da lei ben descritto,
    a ragazzi estremamente giovani ed impulsivi con tanto di variazioni chimiche interne dovute all'eta' ed esterne quali le droghe,
    il preservativo può aiutare. Non sto certo dicendo sia la panacea di tutti i mali anzi forse porta i genitori a sottovalutare le dinamiche sessuali e l'educazione in genere ma questo è un altro complesso discorso.
    Grazie.

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