mercoledì 1 luglio 2009

Dal mito degli intellettuali a quello dell'uomo comune.


Nei secoli passati il popolo voleva acquisire lo strumento per capire.
Non sapendo leggere era preso in giro dal clero e dalla chiesa ma se ne rendeva conto quindi pensava:
mi difendo con gli intellettuali.

Ad esempio al tempo della rivoluzione francese il ragionamento era:
ora lotto affinchè mio figlio possa diventare come Voltaire, Rousseau, Montesquieu.

Oggi il popolo si vuole identificare con cio' che è facile, cio' che fa ridere. Con chi nei comportamenti appare vicino, commette gaffes, fa battute talvolta oltre il limite.

Insomma appare alla portata, ergo:
io posso diventare come lui.

La cultura dei giochi a premi contribuisce a creare queste aspettative perchè all'improvviso puoi fare soldi e con i soldi poui fare tutto.
Idem la cultura del mondo della televisione con le sue star da quattro soldi e talento zero.
Ti insegno che la tua vita puo' cambiare e che se sei un po' furbo, ma non un genio, puoi diventare come lui.

Meglio essere o avere come figlio una velina o un calciatore piuttosto che un ricercatore precario, del resto chi guadagna di più?
A chi va la gloria?
Chi fa la bella vita?

E' un modello arrivabile in cui chiunque si puo' identificare più o meno inconsciamente.
L'uomo comune che faceva lavori umili e che grazie a un po' di abilità, fortuna e amicizie altolocate ha avuto successo e ai suoi piedi le vergini si sacrificano come al drago.

I vecchi politici ingessati in questo senso erano e vengono percepiti lontani dalla gente comune, dalle masse così come oggi lo sono le persone distinte, troppo colte.
Il politico moderno, di successo deve essere vicino alla gente così da piacere alla stessa ignorante massa ormai malata cronica di anomia*.



*Anomia: mancanza di norme sociali, di regole atte a mantenere, entro certi limiti appropriati, il comportamento dell'individuo. Per Durkheim le regole morali vengono sempre codificate in leggi, l'anomia non si configura solo come mancanza di norme sociali, ma soprattutto come mancanza di regolazione morale.

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