giovedì 26 marzo 2009

H2O: Acqua in bocca...



L’estate scorsa, Il governo, facendola passare inosservata, ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica.
Il Parlamento ha votato l'articolo 23 bis del decreto legge 112/2008 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.
Così si è sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale).
Spariranno tutte quelle belle fonti pubbliche che caraterizzavano il nostro territorio.
Già a Latina, la Veolia (multinazionale francese che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri.

L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra deve essere considerata come l’aria che respiriamo, quindi non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno puo' appropriarsene per trarne profitto.
L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
In questo mese a Istanbul si è tenuto il 5° forum mondiale per l’acqua organizzato dal consiglio mondiale per l'acqua (multinazionali + i potenti della terra) per stilare le linee fondamentali dell'uso, privatizzazione e commercializzazione.

Contenporaneamente sempre a Istanbul si è tenuto il Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua dove i Movimenti per l’Acqua contestano il 5° World Water Forum.

4 commenti:

  1. ben detto bub!

    la politica è disposta a svendere qualsiasi cosa pur di fare favori alle multinazionali le quali garantiscono soldi & voti.

    su queste cose se esistesse uno schieramento politico serio anche nelle opposizioni farebbe un immenso casino.
    idem se esistesse una stampa seria.

    invece tutto ciò non c'è se non in minima parte ed il risultato è che lo prendiamo in xxxx senza nemmeno che ce ne accorgiamo... o meglio, quando è piantato fino in fondo allora ce ne accorgiamo... troppo tardi però!

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  2. Questa cosa mi fa troppo incazzare. Che si può fare?

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  3. Cosa si può fare?
    prima di tutto parlarne, in famiglia con gli amici, sul posto di lavoro, sensibilizzare più gente possibile, poi c'è internet che è una fonte inesauribile di notizie.
    Come armi oltre alla parola c'è il voto, con quello possiamo indirizzare da una parte o dall'altra il nostro futuro e quello dei nostri figli, c'è una fetta importante di italiani che non va neanche più a votare.
    Poi ci sono le proteste anche se bisogna dire che i governanti stanno mettendo il bavaglio anche a questo, regolamentazione del diritto di sciopero oppure esercito e polizia contro i manifestanti.
    Il concetto di chi ci governa è chiaro: o ti omologhi al nostro pensiero abassando il capo OK, se provi ad alzare la testa a porre dubbi e accendere il cervello ALT sei considerato un terrorista che mina le fondamenta del sistema.

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  4. nella fetta che non va a votare ci sono quelli

    - che se ne battono il cazzo

    ma

    - ci sono anche quelli che "odiano tutti" (citando tu sai chi caro bub ;-) )
    e che vomitano il loro disgusto non accettando un pezzo di carta fornita dallo stato grazie al quale questi partiti trovano legittimazione anche quando decidono completamente gli eletti.

    forse se a non partecipare al meccanismo fossero il 51% degli italiani farebbero meno porcate...

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